La Valigeria

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IL CARNEVALE DI SALVADOR DE BAHIA

Il carnevale di Bahia e' un fenomeno unico al mondo e un'esperienza indimenticabile per chi ama soprattutto la musica ed e' disponibilie a qualche disagio. Contrariamente al carnevale di Rio (piu' simile ai nostri piccoli carnevali italiani), in cui tutto e' organizzato dalle scuole di samba che sfilano in uno spazio apposito (il Sambodromo), mentre la gente assiste dagli spalti, il carnevale di Bahia e' una esplosione di spontaneita' di strada.
La base di tutto e' il cosiddetto "TRIO ELECTRICO": un enorme tir attrezzato sul quale si esibiscono i piu' popolari gruppi musicali della citta' (tra cui famosissimi gli Olodum, Daniela Mercury, Chiclete com Banana..). Ogni tir percorre lentamente un percorso prestabilito per 5, 8 ore di seguito diffondendo nella strade la sua musica energica.
I fan del gruppo, identificati da una maglietta che li distingue,
sfilano seguendo a piedi il tir ballando freneticamente, ed e' solo energia e musica! Il servizio d'ordine e' organizzato per proteggere il gruppo dei fans, circondandoli con dei robusti cordoni, che consentono di tenere uniti i partecipanti.
All'esterno dei cordoni possono crearsi dei problemi, perche' la gente e' veramente tantissima, e non tutti sobri. Poi quando arriva il tir, con le sue migliaia di persone intorno, si creano degli affollamenti improvvisi che schiacciano le persone tra i cordoni e i palazzi. Quindi se si partecipa dal di fuori , bisogna stare molto attenti ed essere pronti a svicolare in zone piu' tranquille. Naturalmente la partecipazione a questo carnevale
va fatta rigorosamente lasciando a casa ogni effetto personale: scarpe da ginnastica, pantaloncini e pochi soldi per un po' d'acqua o una birra.
Attenzione ai baci: pare che sia una tradizione locale che quando una ragazza rivolge un sorriso ad una ragazzo , si tratti di un implicito assenso a lasciarsi baciare .... e siccome in un clima cosi' allegro si sorride spesso... !
Una alternativa piu' tranquilla, per chi non se la sente di stare in strada, sono i "CAMEROTE", delle terrazze attrezzate da alberghi o centri commerciali posizionati lungo il percorso della sfilata, che affittano dei posti (sedie, tavoli, piu' eventuali consumazioni) a prezzi non proprio popolari. Comunque e' una buona opportunita' per chi non vuole trovarsi immerso in mezzo alla folla ma vuole godere lo stesso dello spettacolo. Tra l'altro le terrazze sono posizionate proprio all'altezza del gruppo musicale che si esibisce sugli alti tir, e quindi si ha il privilegio di guardare i propri beniamini negli occhi!
Per soggiornare, sarebbe opportuno scegliere un alberghetto posizionato lungo il percorso, in modo da poter partecipare alla festa, rimanendo sempre vicini al proprio punto di appoggio.
LA VALIGIA GIUSTA:
per raggiungere il Brasile, sara' opportuno utilizzare delle robuste valigie rigide, che consentono di effettuare la traversata transoceanica in tutta sicurezza per i nostri effetti personali. Non e' necessario portare molte cose: Salvador e' molto informale, pantaloncini, magliettine, ciabattine: tutte cose leggere e poco ingombranti. E' poi conveniente portare una bagaglio pieghevole per riportare indietro i nuovi acquisti di coloratissimi costumini, infradito e collanine ... E per non stonare , che la valigia sia coloratissima!


La Città Alta di Salvador è caratterizzata dai palazzi barocchi che sembrano torte di matrimonio, con il «pelourinho» cui venivano incatenati gli schiavi ribelli, mentre la Città Bassa è caratterizzata dai marinai, dai mercati variopinti, pieni di pesci e frutta, e dagli schiavi. Questi ultimi, sbarcati in Brasile in un numero dieci volte superiore rispetto a quelli arrivati negli Stati Uniti, hanno “importato” la capoeira, che qui si è trasformata in un misto di combattimento e di danza acrobatica, in cui i lottatori "giocano" accompagnati dal ritmico suono del berimbau.

Tra la città alta e la città bassa c'è la Bahia delle ladeiras, le salite battute dal vento, terra di nessuno con vecchie catapecchie che sono le case di piacere dove Jorge Amado ama ambientare le sue storie.
Nelle chiese color pastello si assiste ad una esplosione d'oro, in quei «templi» dove si celebrano i riti del «candomblé», dove i santi cattolici si identificano con le divinità animiste, dove l'eredità africana si è innestata e fusa con la tradizione cristiana.
I santi: ci sono quelli della cristianità, coperti d'oro zecchino sugli altari barocchi, e gli altri, i veri signori della città, gli Orixá, le divinità che gli schiavi hanno portato dallAfrica, protagoniste di un mondo apparentemente sommerso, sospeso tra la Città Alta e la Città Bassa.

Salvador è come la sua geografia urbana: un lunapark dove ci si traveste, si suona, si balla, si entra e si esce da mondi lontani. Questo è il vero segreto di un luogo dello spirito dove sono nati e vissuti più scrittori, poeti e musicisti che in ogni altro posto del Brasile, da Jorge Amado a Vinicius de Moraes.

Più che una città è uno dei pochi luoghi al mondo che trasmettono la loro esuberanza fin dal momento dell'arrivo.